tra l’altro nelle navigazioni per capire le info necessarie mi sono imbattutto in questo sito dalla home page secondo me molto cool, una sorta di webantiquaria

sono giorni di esplorazione musicale e sotto la mia lente e in loop nel mio lettore di cd c’e’ Of the girl, nella versione traccia 1 del concerto dei Pearl Jam del 2000 a Milano . Premetto che non sono un fan dei PJ e che non li conosco quasi per nulla pero’ il tessuto musicale di questa canzone mi acchiappa : con questa chitarra calda e rotonda, con un uso di wah molto da micione (uhm sara’ per questo) e con gli accordi stoppati e bagnati, costruita su un’architettura che non arriva alla conclusione ma tiene in piedi una tensione quasi compressa, molto jam dove potresti andare avanti per ore. Ora so gia’ che scattera’ la fase analitica, capire che vuol dire, interpretare il tab o capire come salta fuori quella pasta sonora. Ah infine tentare di replicarne qualcosa ma quello e’ un po’ oltre…

e si parla di weblog anche su La Stampa mah, che i weblog diventino cosi’ diffusi come l’email o chat non mi sembra cosi’ probabile, ma forse mi sbaglio, l’importante e’ che esista la possibilita’ di farlo, poi internet di per se permette piu’ interazione che un medium solo broadcast quindi passare “dall’altra parte” cioe’ produrre contenuti (oddio che parolone) e’ fattibile, per tutti, o meglio per chi voglia farlo

mi sono arrivati altri bootleg che attendevo da un po’, in questo caso quattro concerti di Ben Harper e uno in particolare, a Piermont, NY del 1994 mi fa venire in mente che scambiare queste registrazioni e’ un modo come un altro di viaggiare nel tempo e nello spazio, e in particolare quel concerto ha un atmosfera molto intima e con poche persone, vuoi perche’ era proprio agli inizi, sentendolo ieri in cuffia in camera sentivo cosi’ nitidamente i passi e i rumori del pubblico (oltre a voce e chitarra ovviamente) che ho dovuto togliermela per essere sicuro che qualcuno non stesse camminando vicino a me

e dopo giorni di pioggia pressoche’ ininterrotta, almeno questa sera siamo stati premiati con la visione di un arcobaleno e mi ri-cito ricordando un proverbio dei nativi americani che dice che l’arcobaleno della gioia si forma dopo una pioggia di lacrime; per tutti quelli che hanno la gioia dentro e aspettano (e fanno qualcosa per)che le nuvole scure si allontanino

a volte e’ solo una questione di dettagli, saper camminare con lo sguardo in alto per riuscire a coglierli.

non bastava la pioggia battente per tutta la notte e per il mattino, mi veniva in mente when we’ll wake up some morning rain we’ll take away our pain, ma dove ? meglio stare sotto le copertine, qui ora sto bloggando dal treno (via cello/ir dal mio IBM T22) con un treno davanti a noi fermo perche’ il locomotore e’ bloccato…la pazienza e’ la virtu’ dei forti

e’ stato bello tornare a Officinalia al castello di Belgioioso tra cibi natuali e bio (comprese temibili salsine piccanti) e arredamento ergonomico ci sono vari spunti interessanti, il tutto nella cornice del castello che vede tra l’altro un paio di sale con dei trompe l’oeil notevoli. Il giardino inoltre e’ impreziosito da queste statue orientaleggianti, e ben si sposano quelli che praticano e fanno dimostrazioni di tai chi e yoga. E comunque grande soddisfazione nell’essermi portato via un didgeridoo ora rimane solo da impratichirsi in modo da passare dal suono attuale suono modello scorreggina di elefante zoppo ad una vibrazione potente e profonda in grado di smuovere la terra