sabato di lavoro oggi a Lodi per il congresso degli operatori finanziari c’e’ il governatore della banca d’italia che fa il discorso con il tono consueto, sara’ ma io non riuscirei a resistere senza addormentarmi, invece qui, nello stand dove c’e’ un freddo misto a correnti aeree (siamo in pratica in uno spazio aperto all’interno della banca popolare di lodi, tripudio di architettura e cristallo di renzo piano, come sempre comunque la gente viene allo stand non tanto per assistere a demo dei prodotti ma per giocare, quest’anno abbiamo messo il minibasket e tra i giocatori abbiamo avuto anche Bossi e Castelli, che si vorrebbe di + ? …

un articolo breve ma interessante sull’hacking e scritto almeno con cognizione di causa. Se c’e’ una cosa che mi infastidisce sono gli articoli o peggio i servizi in tv che dipingono gli hacker come minaccia per il mondo sviluppato e non hanno idea nemmeno di cosa parlano ( ne era uscito uno su panorama next online veramente patetico, al punto che loro stessi hanno fatto marcia indietro) . Ho sempre ammirato l’ingegnosita’ tecnica dell’hacker, intendo dell’hacker propriamente detto: quello per cui la colpa e’ la curiosita’ ma che comunque non intende compiere danno oppure peggio approfittare economicamente della situazione, chi ha un’etica, chi si appassiona alla sfida intellettuale di trovare un’alternativa, un trucco (hack) per superare i limiti imposti dai sistemi.

comunque riassumendo la visita londinese, forse la cosa veramente interessante della citta’ sono queste microcomunita’ e quello che ci gira’ attorno, cioe’ potete trovare la libreria specializzata in temi gay & lesbian piuttosto che il negozio di abbigliamento post psichedelico o quello per club addicts, come pure ad un livello ulteriore le varie chinatown o i quartieri residenziali di varie etnie o profili economici, come dire un bel minestrone con i pezzi ben visibili. Non mi sembra di aver notato cose particolarmente evidenti (e in poche ore da pseudo turista devono essere molto evidenti) cioe’ mi ricordo in passato che mi colpivano la quantita’ di ragazze anche in inverno con gonne corte e senza calze, qui ora mi sembrano meno diffuse, oppure la diffusione di caffetterie da starbucks e vari cloni, ora boh, forse i soup bar