Sud,ovest e est a Rodi

Venerdì’ facciamo macinare un po’ di kilometri alla nostra Punto puntando verso sud : a Prasonissi dove si incontrano due mari e una sottile lingua di sabbia la congiunge ( o separa direi con le maree) a un minisolotto che raggiungiamo e di cui conquistiamo la microsommita’ con una passegiatina . E’ il paradiso di chi fa kite e surf e molti sono qui con i camper. Ci sono alcune taverne (una con polipi appesi ad asciguare) e poco più’. Le zona sud ovest di rodi e’ meno frequentata turisticamente e più’ agricola; riscopriamo la sensazione di viaggiare senza traffico. Saliamo a ovest verso monolithos dove arroccato su una rupe c’e’ quel che rimane di un castello e una piccola chiesetta. Il paesaggio attorno e’ montano e ci sono delle canteen o chioschi che vendono miele e uva del posto,assaggiamo l’uva dai chicchi piccoli e dolci, probabilmente la stessa da cui si fa un distillato chiamato souma. Scendiamo dalla rupe nella spiaggia di Fourni : piccola un po’ più’ battuta dal vento essendo a ovest ma con doccia e taverna. Giusto un occhiata ma decidiamo di tornare alla nostra spiaggia preferita : tsampika. La sera a faliraki : alta concentrazione di inglesi, bar e risto di qualita’ mediocre il contornato da questo clima da lunapark : interessante giusto per un’osservazione demografica dei giovani d’oltremanica e di italioti vari.

Spiagge e buon cibo a Rodi

Visto che sono diverse le spiagge raccomandate non possiamo non andarci di persona per verificare: iniziamo da quella di Anthony Quinn : e’ una piccola caletta un po’ scoscesa e molto affollata, in particolare di italioti, ci rimaniamo un po’ e poi muoviamo su tsambika, di sabbia bella e calma,attrezzata e con simpatici pescetti che ti inseguono fino quasi a riva, molto bella, in serata diamo un’occhiata anche alla  golden beach, più’ piccola e tranquilla. A Tsambika c’e’ anche un santuario in particolare visitato dalle coppie che desiderano avere figli, l’icona e’ molto antica. C’e’ anche una seconda chiesa, panagia kyra tsampika che e’ arroccata su una rupe sulla spiaggia. La sera torniamo a  lindos che di sera mi sembra più’gradevole, ceniamo al ristorante  olympia che gia’ si distingue fuori per il menu accuratamente tradotto in italiano, no spagetti o rissoto ma ci gustiamo una purea di cicerchia con cipolla caramellata e pane pita e poi kleftiko (carne d’agnello deliziosa) e gamberoni in salsa di zafferano il tutto in roof garden con vista sull’acropoli. Ci sono poi alcuni disco bar in dimore storiche.ci beviamo un cocktail e poi all’1 am cessa la musica e si torna nella notte stellata.

Viaggio nella storia a Rodi

Ci muoviamo verso Kallithea dove ci sono delle terme costruite dagli italiani negli anni 30 e che dopo anni di abbandono sono state recuperate, almeno nella parte struttuale, e riaperte nel 2007. Non sono ancora ripristinate come terme vere e proprie ma l’ingresso merita e una volta dentro c’e’ anche una piccola baia in cui fare il bagno (nb il biglietto d’ingresso non vale per gli sdraio (7€ in due). Puntiamo poi verso la citta’ medievale a Rodi: ci abbiamo passato tutto il pomeriggio e sera ma volendo ci potrebbe stare giorni. I cavalieri dell’ordine di san Giovanni rimasero sull isola dal 1309 al 1522 dopo di che sconfitti ripiegarono  a Malta e da qui in poi furono noti come cavalieri di Malta. La citta’ medievale ha diverse anime : la parte con il castello e il palazzo del gran maestro con un interessante museo storico con alcune pregevoli icone e con le sale con pavimenti in mosaici (presi in gran parte da Kos) C’e’ poi il bourgo con le strade piene di negozi di ogni tipo, noi abbiamo preso dei sandali e un’icona in una bottega dove almeno vengono fatte a mano. La via sokratou e’ comunque una sorta di suk, tra l’altro ci sono anche tre moschee del periodo della dominazione turca e un hammam. Alle propaggini del bourgo ci sono anche abitazioni e non tutte sono proprio da favola. Il tutto comunqu merita abbondantemente. Abbiamo cenato al ristorante Hatzikelis vicino a quello che rimane della chiesa della Madonna del bourgo e risulta più’ tranquillo. La loro insalata ha il pane ammollato e capperi oltre a pomodori,rucola e altre erbe e formaggi. Le dolmades sono arricchite con pesce. Il pesce e’ ottimo (vi invitano in cucina per sceglierlo) e abbiamo accompagnato la cena con un buon vino rosato del posto ;il tutto per 72€ in tutto. Più’ caro di altri ristoranti ma il posto e la qualita’ li valgono.

Alla scoperta di Rodi

Dall’hotel kamari beach e’ imprescindibile avere un mezzo per spostarsi quindi dopo aver atteso tre quarti d’ora entriamo in possesso di una Fiat Punto quasi nuova anche se dallo sterzo e freni con sensibilita’ millimetrica.  Ci muoviamo alla volta di Lindos un villaggio dalle strette stradine e case bianche ormai completamente trasformato in una serie di negozi per turisti,bar e taverne ma in mezzo a tutto cio’ c’e’ la chiesa della panagia con le sue pareti dipinte e’ superlativa e compensa l’ipercommercializzazione del luogo. Saliamo anche sull’ acropoli che e’ interessante dal punto di vista storico per le diverse epoche che hanno lasciato il segno. Ci spiaggiamo infine sempre a lindos, sulla spiaggia sulla sinistra, sabbiosa, non male ma decisamente affollata pero ha wifi gratuito offerto dal comune e ne approfitto. La sera dopo aver cenato all’hotel (discreto,avevo letto delle opinioni un po’ negative che mi sembrano esagerate) andiamo a Peftos dove sulla main street ci sono un po’ di bar assortiti.

Ultimo giorno a karpathos

Per l’ultimo giorno a karpathos essendo senza macchina andiamo in spiaggia a piedi a Pigadia, e’ la spiaggia di sabbia più’ lunga dell’isola attrezzata per una buona parte. Discreta e non affollata e soprattutto non ci sono italiani. Lasciamo la camera alle 12 e il tassista giovanni puntualissimo alle 13  passa dall’hotel e ci porta al molo, il traghetto pero’ arriva con una buona ora di ritardo e poi magari dato il mare un po’ mosso ci mette del suo e ci sbarca a rodi dopo le 21. Qui altro tassista ci viene incontro e ci porta per i 55 km che ci separano dall’hotel kamari beach a lardos.  Nella notte vediamo comunque una quantita’ di hotel ristoranti e bar strabiliante. Faliraki poi sembra veramente un paese dei balocchi. Di tutte le isole greche visitate questa,anche più’ di creta mi sembra ad alta densita’ turistica. Il kamari beach non e’ male : chiedono se vogliamo la camera fronte mare (con sovrapprezzo) ma ci va bene la camera standard che poi vediamo essere al piano terra. Cmq camera abbastanza grande con aria condizionata. C’e’ un bar presso la piscina dove mangiamo della  pizza visto che il ristorante chiude alle 21.
Siamo pronti per un meritato riposo dopo il tappone di trasferimento, qui a differenza dell’hotel a karpathos non soffia vento impetuoso nella notte.

Sulla cima dell’Olimpo…a Karpathos

C’e’ una magica citta’ … per arrivare a Olympos facciamo il cambio tattico con una Suzuki Jimmy : ci sono una ventina di km di sterrato, niente di impossibile, anzi la strada e’ piuttosto larga e si vede che e’ un cantiere, non mi stupirei se prima o poi l’asfaltassero. Sembra infatti che solo recentemente una strada colleghi la parte nord a quella sud di karpathos, altrimenti raggiungibile via mare. Questo spiega le tradizioni conservate a olympos come le donne vestite con i costumi tipici.
Se poi oggi questa sia solo una trappola per turisti puo’ essere : il vecchietto che vede arrivare il bus e inizia a suonare la zampogna completa il quadro. Cio’ non toglie che il paese arroccato con le sue decorazioni abbia un suo fascino. Interessante anche la chiesa della dormizione di Maria. La strada per arrivarci e’ un viaggio nel viaggio : consiglio un paio di brani : Ectasy of Gold di Morricone (penso si chiami cosi’ insomma quella usata anche dai metallica per aprire S&M;) per il panorama epico e Dust in the Wind dei Kansas per la quantita’ di polvere che tirerete su e se avete una jeep aperta (come la nostra) che vi fara’ molta compagnia. Scendiamo poi verso Diafani un piccolo villaggio e porto dove in una taverna incontro quello che sembra me da piccolo : stesso viso e oltretutto si chiama pavlo… Non paghi del fuoristrada andiamo alla spiaggia di Vananda qualche km di sterrato ripido e più’ impegnativo, e’ una piccola baia di ciotoli abbastanza riparata e con chiesetta sovrastante. Per scrollarci propriamente la polvere di di dosso puntiamo su agios nicolaos : villaggio con spiaggia attrezzata e doccia. Il giusto relax prima di tornare in hotel. Cena al ristorante elleniko in centro a pigadia, buoni i macarounes che ormai ci hanno conquistato.

Karpathos pende

Per la giornata numero cinque a karpathos abbiamo puntato sul massimo relax : dopo una colazione prendendo in panetteria una pseudobrioche di pane e cioccolata puntiamo vero la spiaggia di  Achata : solita stradina tortuosa (ma meno di apella) e spiaggia di ciotoli, mare dai riflessi più’ scuri, forse perche’ scende più’ rapidamente. Ci sono due taverne e quella sulla destra ha anche la doccia oltre al fatto di essere colonizzata praticamente da italiani se togliamo una famiglia matriarcale trigenerazionale di greci americani. Un effetto positivo  delle spiagge di ciotoli e’ che difficilmente trovi chi gioca a racchettoni o improvvisa partite di pallone, lo sport predominante e’ la lettura e infatti inizio e finisco in giornata un libro di Fabio Volo.
Alla sera cena da Sofia’s in riva al porto a pigadia. Dobbiamo attendere un po’ visto che il posto e’ pieno ma merita : confermati i gustosi macarounes e proviamo la taramosalata (la mousse rosa di uova di pesce) : saporita.

Rotolando verso sud… A karphathos

Ieri decidiamo di puntare verso sud. Karpathos ha un aereoporto e leggiamo che in quella zona ci sono belle spiagge : verifichiamo. Da Pigadia, prima dell’aeorporto si incontrano alcune spiagge per gli amanti del surf: il vento batte e si vedono parcchi sfidarlo, noi continuiamo e passato l’aeroporto puntiamo a vista su alcune calette, notevoli,scendiamo in una e ci sono solo 4 persone. La cosa spettacolare e’ che il bordo della caletta ha una base rocciosa friabile ma sopra almeno per un paio di metri e’ tutto uno strato di conchiglie. Giriamo attorno all’aeroporto e andiamo a Diakoftis, una baia di sabbia fine bianca e rosata molto caraibica. C’e’ un camioncino che fa da bar ma non ci sono ombrelloni quindi rimaniamo solo un po’ per non diventare dei gamberoni. Per completare torniamo ad Amoopi ma nella prima spiaggia a sinistra, bella sabbiosa ma un po’ affollata. Per cena andiamo in montagna a Menetes e dopo un di girovagare nelle viuzze ci fermiamo alla taverna che avevo visto il giorno prima : perdiga (pernice) che sta sulla strada principale, in pratica si mangia tutti nell’unica sala che sara’più’piccola del mio soggiorno. Gustiamo un ottimo formaggio carpaziano : sembra un primosale ma di capra e poi delle buone costine d’agnello e le salsicce.

Alla conquista del west… di Karpathos

Ieri ci muoviamo in direzione costa ovest ovvero verso Lefkos: da Pigadia sono una quarantina di km di strada sinuosa che da Arkasa in poi costeggia il profilo con strapiombi (senza parapetto) assortiti : e’ un viaggio che gia’ merita e per molti tratti non si scorge traccia di insediamenti umani o di altri viaggiatori. Lefkos ha 4 spiagge, noi ci siamo fermati alla prima : Potali , di ciotoli bianchi, una sola fila di ombrelloni la cui vecchietta nel riscuotere i 5€ ci omaggia di un grappolino di  uva, tutto molto rilassante, ci spostiamo poi a poca distanza a Limani qui e’ di sabbia e ci sono diverse taverne, un po’ più’ per famiglie. Ritorniamo verso casa che il viaggio richiede almeno un oretta, attraversiano Menetes, un paese arroccato da cartolina dove bookmarkiamo una taverna su cui tornare e vedo musicisti si preparano per una festa sul sagrato della chiesa le cui note sentiremo echeggiare nel silenzio e nel buio della sera.. A Pigadia ceniamo da "life of angels" una taverna con oltre cento anni di storia dove la sera prima avevamo sentito dei musicisti suonare melodie vagamente ipnotiche. I musicisti non ci sono ieri ma il cibo buono e abbondante si: proviamo il briam che e’ una ratatuille a pezzzettoni, dell’ottima moussaka e dolmades gustose. Delizioso anche il pane che fanno loro che mi proietta come una madeleine ai tempi della mia infanzia. Il nome del locale e’ un gioco di parole sulla bisbisnonna che lo ha aperto che si chiamava zoe che vuol dire vita e l’attuale proprietaria :angelika.

Karpathos secondo giorno

Karpathos secondo giorno

Apelle sara’ il figlio di Apollo ma Apella e’ una gran bella spiaggia di ciotoli bianchi e mare turchese incastonata in un anfiteatro roccioso con vegetazione mediterranea. Un piccolo paradiso anche se la strada per arrivarci e’ un po’ infernale :tornanti di montagna friabile e l’ultimo tratto stretto che mi farebbe voglia di avere un enduro più’ che un auto.
Il vegliardo che distribuisce sdraio e ombrellone (6€) e’ un po’ burbero e ti dice dove puoi metterti e presidia che le sdraio non siano fuori asse con la costellazione di orione. C’e’ una taverna dove rifocillarsi o semplicemente fare scorta di acqua che con i 38 gradi si apprezza. Per il resto qui c’e’ predominanza di italiani, coppie giovani e tranquille. Nel pomeriggio ci spostiamo nella spiaggia di kira panaghia, non molto distante e con una strada di accesso più’ larga. La spiaggia e’ misto sabbia e ciotoli, più’ affollata e demograficamente notiamo diverse famiglie "allargate" con varie generazioni che passano agevolmente dal greco all’americano. Per cena invece puntiamo su Amoopi alla taverna esperida che all’arrivo e’ gia’ bella piena in particolare di italiani che magari come noi ne hanno letto bene su turisti per caso. Proviamo dei gustosi fiori di zucca ripieni di riso, dal sapore simile alle dolmades. Polipo cotto in vino e miele e sardine carpaziane e un bel piatto di kalamari souvlaki ; tutto molto buono : anche questa volta il wisdom of the crowd aiuta.