La casa dei sogni

Sono cresciuto da piccolo con il Manuale del costruttore edile a fianco di Topolino e penso di avere imparato parole come “cassero” o gru (pronuncia “guu”) ancora prima dell’asilo. Poi piu’ avanti avevo anche avuto la pensata di iscrivermi ad architettura invece che ad economia, il buon senso del papa’ geometra e la presa di coscienza di non avere uno spiccato talento artistico mi hanno fatto desistere.
Pero’ l’idea di progettare una casa tutta nostra forse da qualche parte resiste ancora, o meglio per il momento si traduce in osservazione del mercato immobiliare, controllo di alcune proposte, visite e confronto con disegni, cercare di tradurre semanticamente 4L+2S+2BOX (con relativo aggettivo immancabile, tipo “stupendo” “da vedere” o “recentissimo”)in quella che possa essere la casa ideale/reale

La terra della melabbondanza

Era da un po’ che giravo attorno all’iPod e in generale al mondo Mac, che ammicca con il suo stile agli utenti PC come me da oltre un decennio. Alla fine complice un po’ di tempo libero vicino ad un negozio hi-tech e gli spot non tanto subliminali che si vedono nella terra dell’abbondanza di Wim Wenders che mi ero appena visto in dvd, ho fatto il passo e preso un iPod Photo da 30 Gb. Oltre all’alone oggetto di culto, apprezzo comunque la sua semplicita’ e la logica, certo si puo’ dire che il display a 65K colori e’ tipicamente piu’ piccolo di quello di una macchina fotografica, che il guscio in acciaio e’ cool ma si riga solo a guardarlo, pero’ e’ cosi’, punto.
Per quanto riguarda il film, si vide Lana, che torna in viaggio in aereo mentre ascolta musica con un iPod e poi in varie riprese, scrive e guarda dei video con un iBook. Il film e’ interessante, non che lo consideri uno spot Apple, peccato che nella versione a noleggio con l’audio in inglese siano incorporati i sottotitoli in italiano… l’unico modo che vedo per toglierli è di trasformarlo in divx.

Lo zainetto e la Bibbia


Tanto tempo fa tornando verso casa su un pullman con studenti che uscivano dalle scuole avevo letto su uno zainetto di una ragazza : “non amare cio’ che e’ perfetto, rendi perfetto cio’ che ami“. Ok, magari qualcuno puo’ dire, frase da baci perugina, banale, adolescenziale, etc etc. oppure trovarci qualcosa di interessante nel capire che la perfezione forse non e’ un traguardo irraggiungibile ma e’ un percorso.
Piu’ recentemente leggendo quasi casualmente nella Bibbia, la 1a lettera di Giovanni, un’altro passaggio mi ha colpito e idealmente si collega anche al post precedente : ” Nell’amore non c’è timore, al contrario l’amore perfetto scaccia il timore, perchè il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell’amore” Anche qui e’ un percorso e articolato in maniera avvincente, soprattutto quando dalle parole di 2000 anni fa diventa reale.

probabilmente alcuni troveranno che l’esposizione sui media dell’agonia del Papa sia eccessiva e invadente, ora mi chiedo se queste persone avessero un parente prossimo a lasciare questo mondo non cercherebbero di stargli assiduemante vicino e di seguire ogni passo di quello che per chi crede in realta’ e’ solo un passaggio verso la vita eterna ? Per chi e’ cresciuto in questi 27 anni la figura del Papa ha molti tratti che lo rendono simile ad un padre, o per chi e’ piu’ giovane, ad un nonno. Personalmente la cosa mi tocca profondamente e anche la sofferenza che ha manifestato nel corso degli anni resa ancora piu’ acuta negli ultimi giorni e’ stato un segno di grande umanita’ e di voglia di non arrendersi, anche quando la parola viene meno e si deve trascinare un corpo malato per pronunciare la Parola, quella vera, come lui aveva annunciato a tutti fin dall’inizio del suo pontificato : “non abbiate paura !” e ha messo in pratica, coniugando umanita’ e azione, lucidita’ e spiritualita’. Forse vedendo e rivedendo cio’ che ha fatto molte persone, al di la’ delle separazioni religiose o sociali possono trovare la Forza per continuare a Vivere con impegno e gioia ogni giorno.