devo dire che mi acchiappano parecchio i muffin al mirtillo di Spizzico. Immagino che al di la’ della insita fragranza ci sia un personalissimo e positivo bias semantico che mi ci fa appassionare, comunque tornando alla freschezza me li immaginavo sfornati sotto casa, invece l’opportunita’ avuta di oggi di coglierli ancora nel loro package originale mi permette di vedere che sono prodotti da Cuisine de France. Gia’ la mente vola verso paesaggi d’oltralpe, di mugnaie che impastano i muffin, oui magari in vestito provenzale, quando leggendo meglio vedo che Cuisine de France sta di casa a Tallaght, Dublino. Anche questa e’ globalizzazione.

e cosi’ si archivia un’altra settimana di intenso lavoro, culminata con una tre giorni romana per un convegno con l’usale installazione di stand e dimostrazioni assortite. Lo scenario era all’interno delle Terme di Diocleziano e quanto mai il contrasto tra arte e architettura millenaria con uno stand hi tech era assolutamente notevole. Chi vede solo il risultato finale probabilmente non immagina la complessita’ del “backstage” e degli imprevisti da fronteggiare, comunque alla fine the show is on. Peccato solo non aver trovato del tempo libero per esplorare un po’ l’urbe, a parte una passeggiata notturna da trastevere passando per piazza navona e di trevi fino a convergere su via nazionale. arrivederci Roma.

nel (poco) tempo libero ho messo mano ad un aggiornamento di un programmetto scritto tempo fa che uso per fare content management, che detto cosi’ sembra una parolona, invece chiunque abia usato un qualsiasi tool per fare weblog sa di cosa si parli, comunque l’esigenza nell’aggiornare del testo era di poter inserire al volo una formattazione molto basic, esempio i grassetti e gli hyperlink. Avevo visto gia’ in giro un rich text editor per web ma con tanto di licenza, invece con una ulteriore piccola ricerchina ho trovato due cosine free che hanno fatto proprio al caso mio (e magari di chi legge qui : htmlArea e Web Wiz Rich Text Editor.
Che bella cosa poter condividere qualcosa che altrimenti avrebbe richiesto tempo che posso dedicare ad altro e comunque che ha un risultato ben exceeding my expectations

L’incompetenza abbinata al potere, la faccia sorridente e decisa come se bastasse a risolvere i problemi, problemi che magari stando in alto vengono ignorati, sottovalutati o nemmeno percepiti, le facili ironie,e l’attenzione al denaro e basta sono tutte cose che faccio sempre piu’ fatica a sopportare, sono spettacoli che oscillano tra l’assurdo il paradossale e lo squallido, oltretutto se volessi partecipare a questi show pagherei anche il biglietto, ma non e’ il mio genere di intrattenimento. In queste situazioni non saprei se la cosa migliore nel dilemma uscita/voce sia prendere e andarsene via o mandare tutti affanculo. Ma non solo gli altri hanno dei difetti, anch’io, ad esempio tutta questa considerazione dovrebbe essere accompagnata da un bel sorriso, da un bel smile pretty and watch your back e dalla stessa serenita’ che puo’ avere un monaco surfista zen mentre cavalca una tempesta perfetta, invece la cosa non mi riesce e l’unica colonna sonora che si intona al mio mood di questi giorni e’ quella dei RATM

ci deve essere una via intermedia tra lavorare in maniera continua e massiccia per diverse settimane, con orari che lasciano ben poco tempo libero ed il sonno come antidoto e compenso, ci deve essere uno spazio intermedio per avere il tempo di pensare, immaginare, creare qualcosa.

il cappottino di pelle alla matrix che ho indosso oggi ben si intona all’ottimo screensaver che gira sul mio portatile… wake up ciampa, follow the white rabbit

lo shopping musicale, come immagino quello modaiolo per una ragazza, allevia la pressione della settimana lavorativa e fornisce gratificazione, per questo motivo, non pago di You’ve never seen everything di Bruce Cockburn preso nei giorni scorsi (interessante ma non mi ha conquistato al primo ascolto) in sequenza ho preso Hybrid Theory dei Linkin Park, il triplo dei Pearl Jam dell’ 8/7/2003 a New York (dove in un paio di brani compare anche Ben Harper) e The Battle of Los Angeles dei Rage Against the Machine. Giusto per temperare tanta dirompente energia ho pure preso Life for Rent di Dido

alcuni semplici rumori di fondo sulla mia linea telefonica analogica e niente connessione internet per quattro giorni. Ora e’ risolto ma mi e’ sembrato di tornare agli albori delle mie esperienze di connessione con qualche tipo di rete, una decina di anni fa, quando i modem a 14.4 k erano gia’ un lusso (ho fatto in tempo anche ad usare un modem a 2400 bps) e quando c’erano le centrali elettromeccaniche. Mi ricordo i primi suggerimenti su fidonet (internet nel 1992 era riservata alle universita’ o agli istituti di ricerca) su come migliorare la qualita’ del segnale, tipo apri la scatola a muro della SIP , guarda dentro, vedi un grosso condensatore, si? eliminalo, e’ inutile.