looking at referrer stats i noticed an increasing number of visitors coming here because interested in Ani Difranco in Italy, no wonder since i rank as #1 in google for sucha matter , you got to the right place and i’m gonna post in this weblog first impressions, reviews and fresh materials on the forthcoming shows of the little folksinger, in the meantime they’re in enough good shape to feed the Ani part of this website.
I’ll be at Modena, Milan and Rome shows along with a bunch of good folks from the italian Ani mailing list, they’ll cover also the Florence date.

dunque, stavo dicendo che dopo un po’ di tempo passato a chiedersi dove fosse finita Natalie Imbruglia, ora mi sto sentendo “That Day” e c’e’ qualcosa che mi colpisce nel come la interpreta: come se fosse presa da quella sottile inquietudine, impazienza, anticipazione, insomma restlessness direi, come quando hai fretta di raccontare qualcosa e non puoi mettere in ordine i pensieri, badare troppo alle battute, ai quarti, agli ottavi. Il tutto con un sentimento oscillante con tracce di dolore ma anche bellezza e gioia, what a wonderful mess dice lei.
Non e’ la prima volta che ritrovo questo stile e a me ricorda molto un’altra cantante, forse meno nota ma che mi piace : Maria McKee. Altri commenti sul disco : l’artwork interno che mi sembra molto simile a quello dei Radiohead anche se forse meno angosciante e con tracce di reminescenze infantili e la copertina con lei sul divano con una maglietta con un cultural jamming abbastanza innocuo dove levis diventa elvis e a piedi scalzi, sexy direi io.

ecco con questo post potrei parafrasare il teorema di Fermat : avevo appena preparato una meravigliosa trattazione su “that day” di Natalie Imbruglia ma il margine era troppo stretto… o meglio quando bella pronta per essere inviata e mancava solo di premere “Publish” il mio pc si e’ ammutinato con blocco da spegnimento completo, ah che delusione. ci riprovo domani.ah cioe’, oggi

E’ possibile passare da praticamente quasi sconosciuti alla vivida senzazione di conoscersi da tempo in sei ore senza accorgersi che il tempo passa ? , no certo, (eppure avevo appena fatto revisionare il mio orologio ma si sa che il tempo e’ relativo…).
E’ possibile essere in una conversazione che sembra scorrere smooth come seta e per di piu’ con una persona i cui occhi verdi illuminano la scena e quasi non riesci a staccarti ?.
No, non e’ possibile, avrei detto. Fino a ieri.

i received a couple of e-mails of appreciation and remarks on my site and on my weblog by english and american people, and this after just a little while i’m posting just in italian, isn’t this ironic ?

technotoys

tempo di aggiornare i miei technotoys : dopo tempo immemorabile nel quale mi lamentavo della mancanza di zoom della mia macchina fotografica digitale: una Sony DSC F55 presa nel marzo 2000 , ho appena tra le mani un gingillo che e’ la Olympus C700 Ultrazoom che col suo 10X Ottico dovrebbe bastarmi, ora inizio a giocarci e vedo… comunque sono preparato : so gia’ che di qui a poco scopriro’ che comprandola in un altro posto sarebbe costata di meno e che c’e’ gia’ un nuovo supermodello che fa di piu’ , c’est la vie.
Ah e poi se ok, cerchero’ di vendere la Sony, anche se forse ho gia’ un acquirente… potrei far partire un asta right here.

Where the action is

All’inizio delle operazioni in Afghanistan si diceva che sarebbe stato un conflitto difficile da seguire, poca tv e immagini dal fronte a differenza della guerra nel Golfo, eppure servizi, foto, e altro li abbiamo ricevuti e hanno monopolizzato i telegiornali fino ad oggi. A volte non si pensa a come arrivano queste notizie, al fatto che sul campo ci sono giornalisti, fotografi, operatori che fanno il loro mestiere per farci avere le informazioni e forse ce ne accorgiamo quando leggiamo che queste persone rischiano la vita e la perdono; oggi quindi e’ un giorno almeno doppiamente triste per raccontare che la prima vittima italiana in Afghanistan e’ una giornalista del Corriere della Sera : Maria Grazia Cutuli e poi che anche due miei colleghi, Harry Burton e Azizullah Haidari sono morti assieme ad un giornalista spagnolo di El Mundo: Julio Fuentes.
Uno dei marketing motto della nostra azienda e’ :”where the action is” . Il fatto che ci siano persone che per il dovere dell’informazione non si tirano indietro e stanno dove non solo c’e’ action ma anche rischi e’ una testimonianza di impegno e serieta’ che non ha bisogno di commenti

Rumore di fondo

Tornato in ufficio dopo quasi una settimana di assenza e ho passato meta’ giornata principalmente a cancellare e-mail inutili, ad archiviarne (poche) degne di memoria, a leggere tra le righe di uno o due messaggi relativamente importanti. Mi viene in mente quando lavoravo alla mia tesi dove annoveravo l’e-mail e altri sistemi c.m.c. come strumenti di coordinamento e integrazione etc etc.
Entro in un autogrill e gia’ qui inizia la grande saga del natale: nel percorso labirintico inventato da geni del marketing cominciano a far capolino, pandori, panettoni, megacesti natalizi e cosi’ via, e tra breve nelle strade,anche se forse in tono minore quest anno, luminarie, vetrine addobbate etc etc.
Giro per le radio facendo zapping selvaggio in cerca di un canale dove fermarmi, per non parlare della televisione, qui e’ anche forse fin troppo facile sparlarne.. certo se dovessimo come per l’hi fi calcolare il rapporto segnale rumore dell’ambiente dove siamo immersi non so cosa ne uscirebbe.

ho perso il conto di quante volte negli ultimi giorni mi sono sentito “non volermi male” di Carmen Consoli, penso che la bambina impertinente mi abbia stregato, e si’ che io non ascolto quasi per nulla musica italiana (male dira’ qualcuno), non so, forse perche’ se una canzone e’ particolarmente stupida in italiano non riesco ad andare oltre 10 secondi, magari invece con la scusa dell’inglese, arrivano delle attenuanti generiche e il giudizio viene sospeso. Certo pero’ che a maggior ragione dove si trovano poesia e intensita’ in italiano, queste colpiscono ancora + forte.