La casa dei sogni

Sono cresciuto da piccolo con il Manuale del costruttore edile a fianco di Topolino e penso di avere imparato parole come “cassero” o gru (pronuncia “guu”) ancora prima dell’asilo. Poi piu’ avanti avevo anche avuto la pensata di iscrivermi ad architettura invece che ad economia, il buon senso del papa’ geometra e la presa di coscienza di non avere uno spiccato talento artistico mi hanno fatto desistere.
Pero’ l’idea di progettare una casa tutta nostra forse da qualche parte resiste ancora, o meglio per il momento si traduce in osservazione del mercato immobiliare, controllo di alcune proposte, visite e confronto con disegni, cercare di tradurre semanticamente 4L+2S+2BOX (con relativo aggettivo immancabile, tipo “stupendo” “da vedere” o “recentissimo”)in quella che possa essere la casa ideale/reale