Piu’ espresso che vino nella terra dei pomodori

Ovvero come anche dopo 15 volte, vedere nuovamente Ani DiFranco dal vivo possa continuare a distillare emozioni. Con questo spirito sono tornato dal concerto di Ani al Teatro della Concordia, Venaria Reale, Torino, Italia, 12 Novembre 2004.

E’ stata una Ani concentrata, decisamente con la situazione sotto controllo e ben supportata dal nuovo bassista Todd Sickafoose per la prima tappa del tour italiano 2004. Todd suona il contrabbasso aggiungendo pastoso spessore (in alcuni casi forse le linee piu’ punching di Jason Mercer colpivano meglio) e creativita’, quando usa l’archetto o si china sullo strumento ricavandono suoni percussivi.

Se l’anno scorso (Milano e Den Haag) mi era capitato di vedere la piccola folksinger un po’, come dire… persa , che se puo’ far a volte sorridere, per un’artista non e’ proprio il massimo, qui invece si vedeva che era molto attenta, presente, quasi tesa, sara’ come dopo il primo pezzo dove a proposito della cena prima del concerto esce modello aeroplanino con : vino vino vino, espresso espresso espresso… zzzzz mmmmmmm. Diciamo che era un buon espresso, carico al punto giusto.

La tecnica, beh quella e’ ancora tutta li’ presente, anche se ne sono passati di anni da cradle and all, l’esecuzione e’ fresca e micidiale, su alcuni pezzi, magari puo’ dare l’ impressione di essere anche piu’ rilassata e quasi come fosse “mestiere” di quanto non ti aspetteresti, ma forse questo e’ un riflesso derivato dall’ascoltarla comodamente in poltrona ; certo in altri tempi, quattro anni fa a pochi km da qui sono corso sotto il palco per recuperare la scaletta e rimasto in trance, come alcuni ragazzi che ho visto, che con 15 anni meno di me al primo concerto hanno avuto la loro gioiosa rivelazione

Comunque cio’ nulla toglie alle sue qualita’, che attraverso gli anni e momenti non facili sono presenti e consolidate, accresciute passando anche attraverso la delusione dell’esito della recente elezioni usa : “this is a another song about how it feels to be american, part of it, for me, sometimes” dice introducendo animal. E ancora, sforzandosi con il suo italiano dice: “abbiamo ehm problemi politico similare ma ahm almeno qui un pomodoro gusta come un pomodoro“.

Tra i due pezzi nuovi : nicotine e recoil mi ha colpito molto proprio il secondo per il suo, si puo’ dire : portamento? (saro’ io suonato, e parecchio, ma la tonalita’ e il giro all’inizio mi avevano fatto pensare a “mandela day”).

In Recoil parla anche di suo padre e se, come penserei, il riferimento personale e’ forte, non puoi non rimanere commosso ed emozionato del fatto che ancora una volta riesca a trasformare l’amarezza in determinazione, forse merito anche del pubblico che lei stessa nel concerto ringrazia per l’energia,

Grazie Ani.